Cosa significa “Piattaforma Infrastrutturale” nell’IoT

Le piattaforme infrastrutturali IoT non sono tutte uguali. Oltre agli strumenti configurabili e programmabili al loro interno per la realizzazione di verticali, esse offrono una serie di strumenti nativi. Questi ultimi vanno studiati con accortezza in modo da poter scegliere la piattaforma IoT più adatta sia dal punto di vista logico che fisico.

Compiere la scelta giusta infatti può tradursi in un utilizzo più efficiente della piattaforma, in prestazioni del proprio verticale superiori e in ridotti sforzi per l’implementazione della soluzione.

Sebbene le piattaforme IoT siano molto variegate, gli strumenti messi a disposizione possono essere divisi in prima analisi in due gruppi principali:

  1. Strumenti che afferiscono alla gestione logica, ovvero l’insieme dei dispositivi riconducibili alla gestione dei dati: dalla raccolta in campo fino alla gestione in cloud. Sono tutti quegli strumenti che offre la piattaforma per interfacciare i dispositivi in campo, raccoglierne i dati, elaborarli e distribuirli agli utenti;
  2. Strumenti che afferiscono alla gestione fisica, ovvero l’insieme dei dispositivi riconducibili alla gestione dell’infrastruttura: dai device in campo ai database in cloud. Sono tutti quegli strumenti che offre la piattaforma per una supervisione e manutenzione dell’infrastruttura;

AGSuite Platform integra strumenti che afferiscono sia alla gestione logica di una infrastruttura IOT che a quella fisica. Nei prossimi paragrafi andremo a vedere cosa AGSuite Platform offre nativamente per la gestione dell’infrastruttura, in modo da comprendere l’importanza che questi strumenti hanno quando un verticale viene rilasciato in campo.

Consideriamo che una infrastruttura IoT è costituita dai seguenti tre livelli funzionali:

  • i dispositivi in campo che generano i dati, semplici sensori o sistemi più complessi, che si interfacciano con un concentratore;
  • i concentratori che, collegandosi a uno o più dispositivi, raccolgono i dati e li preparano per essere inviati verso il cloud;
  • il cloud che riceve i dati e li rende disponibili agli utenti;

e tutti e tre i livelli necessitano di strumenti che ne rendano la gestione facile.

All’attivazione, AGSuite Platform rende immediatamente disponibili all’amministratore, attraverso la Console, i propri Device, ovvero i concentratori di AGSuite Platform. Da questo momento in poi l’amministratore potrà lavorare sui Device indifferentemente da remoto o da locale attraverso le pagine web, la shell o le API. Questo consente di configurare i dispositivi collegati al Device e tutte le logiche di trattazione dei dati senza dover intervenire in campo.

Analogamente ai Device, l’amministratore potrà accedere alle risorse cloud per conoscere lo stato dei database e configurare la tipologia di dati che si intendono memorizzare. A questo punto è possibile associare ogni singolo Device ad uno specifico database in modo da creare verticali basati su installazioni fisicamente separate che afferiscono a clienti diversi.

Una volta creata l’infrastruttura, diviene molto importante poterla gestire e manutenere. Per questo AGSuite Platform, oltre alle varie configurazioni logiche, consente di assegnare nomi mnemonici a qualunque entità dell’infrastruttura. Per ogni dispositivo connesso è quindi possibile assegnare un nome ad ogni grandezza letta dai dispositivi (es: “temperatura”), un nome ad ogni dispositivo (es: “sensore sala riunioni 1” o “pressa 12”). I nomi saranno disponibili direttamente nei dati in cloud, completati con l’ultimo valore trattato, lo stato online o offline del dispositivo ed i relativi storici. In questo modo ogni utente abilitato potrà avere una visione chiara non solo dei dati, ma anche della loro origine.

Sul fronte dei Device AGSuite Platform consente all’amministratore di estendere i diritti d’uso ad un numero grande a piacere di utenti. Questi ultimi potranno assegnare un nome mnemonico ad ogni singolo Device in modo da gestirne l’operatività. (NOTA: estendere il diritto d’uso ad un nuovo utente non significa che l’utente potrà accedere ai dati in cloud, ma solo al singolo Device). Un Device potrà quindi avere svariati utenti e amministratori, e assumere nomi diversi per ogni utente che lo utilizza (es: “reparto presse” o “officine Rossi RACK 1”). Combinando i diritti d’uso e le nomenclature è possibile rilasciare verticali a clienti assegnando ad altre persone la manutenzione e supervisione. La gestione dell’infrastruttura si completa con l’attivazione delle notifiche, che si possono attivare da ogni singolo utente, ogni qualvolta un elemento dell’infrastruttura cambia stato.

Va aggiunto che una buona gestione di una infrastruttura non dipende solo da temi di supervisione della sua operatività ed estensione della sua funzionalità, ma anche da come il sistema resiste ai guasti ed agli interventi di sostituzione di elementi, e come questi interventi possono essere eseguiti e con quale impatto sul funzionamento dell’intero verticale. Su questo fronte AGSuite Platform consente la clonazione sia dei dispositivi collegati che possono assumere lo stesso codice identificativo anche se con nome mnemonico differente, sia dei Device che possono essere sostituiti duplicando il codice identificativo univoco. Questi strumenti garantiscono una continuità nella storicizzazione dei dati e nel tracciamento della loro origine, consentendo un tracciamento dell’evoluzione dell’infrastruttura senza richiedere interventi sui SW di analytics alloggiati nel verticale.

A chiusura della gestione dell’infrastruttura AGSuite Platform esegue automaticamente un backup settimanale dei database, consentendo il recupero dei dati fino a tre settimane.

Come abbiamo detto AGSuite Platform integra strumenti che afferiscono sia alla gestione logica di una infrastruttura IOT che a quella fisica, in modo automatico, senza che nulla debba essere implementato dall’utente, che potrà concentrarsi sulla realizzazione del verticale senza dover gestire tematiche diverse dal suo scopo ultimo principale.